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Biotina

La biotina è una delle vitamine del complesso B che aiutano il corpo a convertire il cibo in energia. La parola “biotina” deriva dalla parola greca “biotos” che significa vita.

Alla biotina sono stati dati diversi nomi. Può capitare di sentir parlare di questa molecola chiamandola vitamina I, vitamina B7, vitamina B8 a seconda della nomenclatura tedesca o francese o possiamo trovarla anche come vitamina H. La H proveniva da Harr und Haut (capelli e pelle in tedesco).

La Biotina è infatti la vitamina più utile per la salute dei capelli, della pelle e delle unghie. Aiuta inoltre a mantenere sani occhi, fegato e sistema nervoso ed è molto importante in gravidanza per lo sviluppo embrionale.

La vitamina A è necessaria per un gran numero di processi biologici come la vista, la crescita cellulare, il sistema immunitario.

La biotina è presente sia nel regno animale sia in quello vegetale. Si trova in molti alimenti, come ad esempio

  • nella frutta secca (in particolare le arachidi);
  • nel fegato e le frattaglie animali (ricche di tutte le vitamine del gruppo B);
  • nel tuorlo d’uovo;
  • nei cereali;
  • nel latte vaccino e di bufala;
  • nei formaggi;
  • nel midollo osseo di bovino;
  • nel tonno;
  • nei crostacei (per esempio i granchi);
  • nei molluschi (cozze e vongole);
  • nell’aringa; nello storione; nelle acciughe

Oltre ad essere presente in molti cibi la Biotina viene prodotta in quantità abbondanti nel microbiota (la flora batterica del nostro intestino). Assumere alimenti ricchi di fermenti lattici probiotici (es. yogurt, miso, crauti fermentati) e di sostanze prebiotiche (oligosaccaridi, inulina, frutto-oligossacaridi) è un buon modo per favorire la proliferazione e la crescita dei microrganismi che popolano naturalmente il nostro intestino e che ci aiutano a produrre la biotina, oltre che moltissime altre vitamine essenziali.

La necessità di integrare questa vitamina dipende dal fatto che la maggior parte delle persone presenta stati di disbiosi intestinale (squilibri della natura composita del nostro microbiota) che ne riducono la biodisponibilità. Un ulteriore ragione è la scarsa accessibilità alimentare, la qualità degli alimenti sempre più poveri di nutrienti e la sua eccessiva fotosensibilità.

Nei vegetali la biotina ha una minore biodisponibilità rispetto alle proteine a cui è legata in maniera più energica. La carenza di biotina è frequente anche quando ci troviamo in situazioni di malnutrizione, alcolismo o come conseguenza dell’assunzione di alcuni farmaci.

Pelle, Unghie e Capelli più sani con la Biotina.

Pelle: Esistono molte evidenze scientifiche che correlano la carenza di biotina con le malattie cutanee, in quanto la cute è uno degli organi più ricchi di tale vitamina.

La carenza di biotina è collegata a una serie di condizioni della pelle, tra cui dermatite seborroica (crosta lattea) ed eczema.

Recenti studi sperimentali indicano la possibilità di deficit o di alterato metabolismo di biotina, piridossina (Vitamina B6) e zinco nella patogenesi della dermatite seborroica e dell’acne, suggerendo la somministrazione di tali nutrienti per questi disturbi cutanei. L’utilizzo della biotina viene proposto, inoltre, nelle affezioni seborroiche del lattante generalizzate o localizzate, nella seborrea del cuoio capelluto (crosta lattea) e nell’eritema delle natiche.

Unghie: La scoperta che gli integratori di biotina erano efficaci nel trattamento delle anomalie degli zoccoli negli ungulati, ha suggerito che la biotina potesse essere utile per rafforzare le unghie fragili negli esseri umani.

L’integrazione con biotina sembra migliorare la fragilità delle unghie. In uno studio 45 pazienti con unghie fragili hanno ricevuto 2,5 mg al giorno di biotina per 1-7 mesi. Il 91% dei partecipanti ha avuto un netto miglioramento, mostrando unghie più dure e forti dopo un trattamento medio di 2 mesi. In un altro studio controllato, alcune donne con unghie fragili che avevano assunto 2,5 mg al giorno per 6-15 mesi, hanno mostrato un aumento del 25% nello spessore delle unghie; è stato inoltre notata la riduzione della rottura delle unghie. In generale, l’assunzione di biotina può aumentare o migliorare lo spessore delle unghie.

Capelli: Il trattamento con biotina nell’uomo può risultare particolarmente utile nei casi di alopecia e nelle anomalie degli annessi cutanei di cui non sia chiara l’eziologia. La biotina può, in modo non specifico, essere efficace senza che una sua carenza debba essere necessariamente chiamata in causa. L’utilizzo di biotina è indicato in particolare in caso di caduta precoce, ingrigimento e incanutimento prematuro dei capelli, associando tale nutriente all’acido pantotenico (Vitamina B5)

Cosa è esattamente la Biotina?

Appartiene alla classe di vitamine idrosolubili e quindi difficilmente cumulabile nel corpo umano. L’organismo umano ne ha bisogno per il funzionamento delle sue cellule, per la crescita e lo sviluppo ma non è in grado di sintetizzarla autonomamente (non riesce a produrla da solo). Ha quindi bisogno di assumerla dall’esterno attraverso i cibi giusti e se necessario ricorrendo a degli integratori per potersene garantire i quantitativi sufficienti a soddisfare i suoi bisogni.

La Biotina non subisce alterazioni in seguito ad alte temperature ma è sensibile agli alcali e agli acidi. E’ coinvolta nel catabolismo e utilizzo degli aminoacidi ramificati leucina, valina e isoleucina. Svolge il ruolo di coenzima. Ciò significa che la sua disponibilità è importante per il funzionamento di diversi enzimi (ad esempio alcune carbossilasi ATP-dipendenti). Questi enzimi sono coinvolti nel metabolismo dei grassi e dei carboidrati e in diverse altre reazioni che avvengono nelle cellule dell’organismo.

Può verificarsi una carenza di Biotina a seguito di un consumo eccessivo di albume d’uovo crudo, che è il reale antagonista della Biotina.

Inoltre alte dosi di acido pantotenico (vitamina B5) e acido alfa lipoico possono interferire con l’assorbimento della biotina e aumentare il rischio di carenza.

Una curiosità storica sulla Biotina.

Questa vitamina venne scoperta nel 1931 in occasione del diffondersi della “malattia da bianco d’uovo”. I

n quell’occasione si accertò quanto fosse indispensabile per la corretta crescita dei mammiferi. Si constatò l’importanza di questa vitamina e a cosa fosse dovuta la sua carenza in alcuni soggetti in quanto il legame tra la biotina e l’avidina, una glicoproteina dell’albume d’uovo, ne impediva l’assorbimento. Il processo di cottura invece “denaturando” l’avidina (ossia alterandone la struttura) rendeva questo anti-nutrizionale incapace di legare la biotina introdotta con l’alimentazione.

A cosa serve la Biotina?

La biotina aiuta il metabolismo dei grassi e dei carboidrati in glucosio e scompone le proteine in amminoacidi. Questo assicura che il corpo ottenga il massimo dai nutrienti che consuma al fine di produrre energia per la creazione di nuove cellule. Se avete una carenza di biotina, è probabile che vi sentiate stanchi, affaticati e con poca energia.

La Biotina ha la reputazione di aiutare a migliorare il benessere di capelli, pelle e unghie perché migliora la struttura della cheratina. La biotina è coinvolta nella sintesi proteica che forma la cheratina. La cheratina è la principale proteina di cui sono fatti i capelli, la pelle e le unghie (anche piume, corna, zoccoli e artigli negli animali).

Inoltre è indispensabile per favorire l’utilizzo da parte delle cellule dell’organismo di altre vitamine del gruppo B, come l’acido folico e i folati (vitamina B9) e la vitamina B12. Per rafforzare la salute dei capelli è infatti spesso consigliata insieme all’acido folico.

E’ altresì necessaria per lo sviluppo dei globuli bianchi e la sua carenza è collegata a una funzione immunitaria compromessa e a un aumento del rischio di infezione.

La Biotina è inoltre riconosciuta per la decisa azione di regolazione/normalizzazione delle ghiandole sebacee e quindi della produzione di sebo: risulta particolarmente utile quindi in caso di forfora, dermatiti seborroiche soprattutto nei bambini appena nati, di alopecia e di acne grazie alla sua capacità di preservare l’integrità della pelle e dei capelli.

Alcuni studi suggeriscono che le persone con diabete di tipo 2 possono trarre benefici dall’assunzione di integratori a base di questa vitamina per aiutare a regolare i livelli di glucosio nel sangue.

Bassi livelli di biotina possono compromettere l’utilizzo del glucosio e l’aumento dell’assunzione di biotina può aiutare a ridurre il dolore ai nervi. Uno studio ha riscontrato che l’assunzione giornaliera di 9 mg per due mesi ha ridotto drasticamente i livelli di glucosio a digiuno. È stato anche dimostrato che una combinazione di biotina e cromo puó ridurre i livelli di zucchero nel sangue nelle persone con diabete scarsamente controllato.

Dosi elevate di biotina possono essere utili nel trattamento della Sclerosi Multipla progressiva grazie al suo ruolo nella produzione di energia cellulare e nel potenziamento della funzione nervosa.

La Biotina aiuta a promuovere un corretto sviluppo embrionale.

Quali sono gli effetti di una carenza di Biotina?

La carenza di Biotina è rara ma se dovesse accadere può essere pericolosa se non trattata.

Alcuni gruppi sono esposti a un maggiore rischio di lieve carenza di biotina, come bambini e donne incinte, coloro che abusano di alcol e persone con un deficit di biotinidasi, un enzima che rilascia biotina libera dagli alimenti.

I livelli di Biotina possono essere ridotti a causa dell’uso prolungato di antibiotici come la tetraciclina e i sulfamidici che uccidono i batteri produttori nell’intestino. Anche il fumo accelera la degradazione della biotina, soprattutto nelle donne, con conseguente carenza marginale di biotina.

In assenza di quantità adeguate di Biotina i capelli possono assottigliarsi e perdere il loro colore naturale apparendo fragili e opachi. Quando i livelli organici di biotina tornano nella normalità, invece, si ha un effetto positivo sia sulla crescita che sulla resistenza dei capelli, oltre che sullo spessore e sulla struttura. 

Una carenza di biotina può comportare anche la fragilità delle unghie: integrandola si conferiscono a tutti gli annessi cutanei (dai capelli alle unghie) forza e resistenza, evitando così che si spezzino facilmente.

Carenze di Biotina possono provocare delle irritazioni cutanee caratterizzate da squame rossastre concentrate principalmente intorno agli occhi, al naso e alla bocca.

La carenza di Biotina non risparmia nemmeno il sistema nervoso, oltre che con il senso di stanchezza e problemi cutanei ci si può trovare alle prese con i sintomi di una depressione o di un esaurimento, con pizzicori alle braccia e alle gambe e, nei casi di maggiore carenza, perfino con allucinazioni.

Le donne incinte o che allattano possono avere livelli di biotina inferiori o addirittura carenze, perché il corpo scompone la biotina più velocemente durante la gravidanza. Molte vitamine prenatali includono la biotina. E’ sempre bene consultare il proprio medico prima di assumere nuovi integratori durante la gravidanza o l’allattamento.

Qual è il fabbisogno giornaliero di Biotina?

Il fabbisogno giornaliero di vitamina B8, o biotina, varia dai 15 ai 100 mcg al giorno.

In linea generale, per gli adulti è consigliabile un dosaggio giornaliero dai 30 ai 100 mg; neonati e bambini, invece, dovrebbero ricevere:

  • Dalla nascita ai 3 anni: da 10 a 20 mcg al giorno
  • Dai 4 ai 6 anni: 25 mcg
  • Dai 7 ai 10 anni: 30 mcg

Le donne in gravidanza e in fase di allattamento potrebbero aver bisogno di livelli più alti.

l valore nutritivo di riferimento giornaliero per adulti (VNR o RDA) per la Biotina è di 50 mcg, valore che viene raggiunto attraverso alimenti ricchi della vitamina in questione o attraverso un’integrazione da fonte concentrata come gli integratori alimentari.

Nei soggetti che praticano sport a livello semi-professionale (che richiedono grande dispendio di energie e un’accelerata sintesi proteica) il fabbisogno può anche raddoppiare.

Alcune vitamine possono causare problemi anche se consumate in eccesso. Nel caso della Biotina, però, si tratta di una vitamina talmente importante di cui l’organismo ha necessità che non si conoscono effetti collaterali anche in presenza di elevati dosaggi.

Poiché la biotina è solubile in acqua, in caso di eccesso di assunzione, verrà espulsa attraverso le urine. Come per tutte le sostanze nutritive, però, si consiglia di rispettare i valori raccomandati per garantire il corretto fabbisogno giornaliero.

Le evidenze scientifiche a disposizione indicano che l’assunzione di questa vitamina è con tutta probabilità una strategia efficace per prevenire o trattare eventuali carenze.

I benefici della Biotina in sintesi:

  • Previene stati depressivi
  • Migliora la salute di pelle unghie e capelli
  • Partecipa attivamente nella sintesi proteica
  • Aiuta a tenere bassi i livelli di grassi nel fegato
  • E ’importante per il mantenimento della memoria
  • Riduce l’acne e l’alopecia
  • Indicata nei trattamenti di dermatiti seborroiche
  • Aiuta a promuovere un corretto sviluppo embrionale

Le conseguenze da carenza di Biotina in sintesi:

  • Perdita di capelli (alopecia)
  • Dermatiti e rush cutaneo
  • Acne
  • Gengiviti
  • Unghie fragili
  • Depressione
  • Sonnolenza
  • Affaticamento generale
  • Nausea e Vomito
  • Formicolio e intorpidimento alle mani e ai piedi
  • Dolori muscolari
  • Crampi notturni

Vitamina A

Scoperta negli anni ’30 del secolo scorso dal chimico svizzero Kerrer la vitamina A è una sostanza nutritiva importante per la vista, la crescita e il differenziamento dei tessuti, la divisione cellulare, la riproduzione e l’immunità. Inoltre è nota per le sue proprietà antiossidanti.

Fa parte delle vitamine liposolubili, quelle cioè che possono essere accumulate nel fegato e non è dunque necessario assumerle con regolarità, attraverso i cibi. Il corpo le conserva e le rilascia a piccole dosi quando siano divenute necessarie.

La vitamina A è una sostanza nutritiva fondamentale per il corretto funzionamento dell’organismo. Se assunta in modo bilanciato apporta numerosi vantaggi alla salute

E’ presente sia negli alimenti di origine animale che nei vegetali in diverse forme attive.

Ottime fonti di vitamina A sono i latticini (formaggio, uova, latte e yogurt), ma soprattutto il fegato ne è particolarmente ricco, tanto che le donne in gravidanza dovrebbero evitarne il consumo per scrupolo (dosi eccessive di vitamina A durante la gestazione sono pericolose). Anche carne, frattaglie e alcuni pesci ne contengono quantità significative.

In una dieta vegana non è difficile raggiungerne ugualmente il fabbisogno necessario, per esempio attraverso il consumo di frutta e verdura, spesso ricche di beta-carotene, che verrà poi convertito direttamente dall’organismo

La cottura prolungata distrugge la vitamina A e quindi sebbene appartenga alla famiglia delle vitamine liposolubili, ovvero quelle vitamine che tendono ad accumularsi, è comunque molto difficile cadere in un eccesso di questa vitamina, soprattutto considerando l’incremento dei fattori stressogeni a livello ambientale che tendono ad impoverirci di quasi tutte le vitamine.

Cosa è esattamente la Vitamina A?

A livello chimico (e anche di fonti alimentari) distinguiamo principalmente due forme di vitamina A:

  1. I retinoidi, come il retinolo, si trovano nelle fonti di origine animale (carne, pollame, pesce e latticini).
  2. I carotenoidi come il beta-carotene (che offre la maggiore attività biologica della vitamina A) si trovano nelle fonti di origine vegetale (frutta e verdura).

Le due fonti di vitamina A non si equivalgono, il nostro organismo assorbe meglio il retinolo derivato dalle fonti animali.

Con il termine “vitamina A” si indicano in genere sia il retinolo che i suoi analoghi, ossia molecole chimicamente simili che vengono identificate sotto il nome di retinoidi (di cui si conoscono almeno 1500 tipi diversi, tra naturali e sintetici) tra cui la retinaldeide, essenziale per la vista, e l’acido retinoico, indispensabile per la crescita sin dalla fase embrionale. Il retinolo e i retinoidi provengono da cibi di origine animale.

Anche i carotenoidi, che provengono invece da cibi di origine vegetale, posseggono l’attività biologica della vitamina A, in quanto possono fungere da precursore chimico della vitamina stessa (provitamina). I carotenoidi, come il betacarotene, sono pigmenti contenuti nella frutta e nella verdura e conferiscono a questi ultimi il caratteristico colore giallo, arancione o rosso. Una volta consumati, i carotenoidi sono convertiti lentamente in vitamina A nell’organismo. I carotenoidi sono importanti prevalentemente per la loro azione antiossidante. Un carotenoide particolarmente utile anche per le diete dimagranti è il licopene, di cui è molto ricco il pomodoro.

La sua azione antiossidante protegge le cellule dall’invecchiamento e dal danno degenerativo prodotto dai radicali liberi perché impedisce l’ossidazione del colesterolo LDL, responsabile sia della formazione di placche aterosclerotiche che dei depositi di grasso bianco sull’addome.

La vitamina A svolge una funzione ben precisa nella visione: quella di legarsi a una proteina per costituire la rodopsina, una proteina fotosensibile presente nei bastoncelli che sono i fotorecettori della retina sensibili alla luce di bassa intensità.

Una carenza di vitamina A determina una scarsità di rodopsina nei bastoncelli retinici e può quindi determinare un disturbo visivo piuttosto comune, l’alterazione della visione crepuscolare: dopo il tramonto o in condizioni di luce scarsa chi risente di questa ipovitaminosi può avere più difficoltà del normale a guidare

A cosa serve la Vitamina A?

La vitamina A ha diverse importanti funzioni:

  • migliora la visione in penombra, si combina con una proteina per formare la rodopsina, il pigmento che dà all’occhio la sensibilità alla luce. Il primo segnale della mancanza di vitamina A è, infatti, la cecità notturna
  • mantiene l’integrità e il naturale funzionamento della pelle e delle mucose, in particolare delle vie digestive e respiratorie. Diversi organi del corpo, come la trachea, i polmoni, il rivestimento dell’apparato digerente, l’uretra e la vescica dipendono tutti da un’adeguata quantità di questa vitamina al fine di mantenere una perfetta funzionalità.
  • La vitamina A salvaguarda cuore e polmoni, infatti il suo potere antiossidante esercita una funzione protettiva sia a livello polmonare che sul sistema cardiovascolare.
  • La vitamina A è rinomata, e largamente impiegata, per il mantenimento in salute della pelle e sembra svolgere un’azione protettiva verso alcuni tumori epiteliali
  • svolge un ruolo nella riproduzione, nella regolazione della divisione cellulare e nel controllo dell’espressione dei geni, interviene nella sintesi di ormoni sessuali, generazione degli spermatozoi, concepimento, formazione della placenta
  • agisce come agente anti-infettivo, la vitamina A, insieme ad alcuni carotenoidi, aiuta il sistema immunitario a lavorare correttamente, contribuendo a controllare le infezioni
  • La vitamina A viene prescritta e utilizzata nella popolazione anziana per la sua funzione antiossidante, che sembra essere in grado di rallentare la degenerazione maculare, una delle principali cause di riduzione della visione legata all’età.
  • Una corretta assunzione tramite integrazione costituisce un’eccellente barriera contro le degenerazioni cellulari da inquinamento, che oggi sono in costante aumento, e contro gli effetti del colesterolo cattivo.
  • La vitamina A rafforza i denti, mantiene in forma l’apparato scheletrico (rimodellamento osseo), e protegge la pelle dai danni causati all’esposizione solare.
  • La vitamina A può migliorare la condizione di anemia nelle persone che presentano una carenza di ferro e di vitamina A.
  • Recenti scoperte scientifiche hanno dimostrato che la vitamina A ha anche capacità antitumorali, in particolare se abbinata alla Melatonina.

“Se si abbina l’assunzione di vitamina A con alcol, caffè, tabacco, antibiotici e cortisone si neutralizza la sua efficacia”

Che effetti causa la carenza di Vitamina A?

La carenza di vitamina A è molto rara nei paesi sviluppati ma può verificarsi, soprattutto in persone che soffrono di celiachia, malattia di Crohn, malassorbimento dei grassi (lipidi), cirrosi fibrosi cistica.

Uno dei sintomi più spesso correlati alle carenze di vitamina A si vede “a fior di pelle”: quando è insufficiente, la cute appare spenta, rugosa, secca. La vitamina A è infatti necessaria per l’epidermide, perché influenza il metabolismo delle cellule, regolando la permeabilità e l’elasticità delle membrane cellulari di pelle e mucose e proteggendole dalle infiltrazioni di sostanze nocive. Una pelle ricca di vitamina A è infatti visibilmente più morbida, liscia, giovane ed elastica.

La carenza di vitamina A, provoca difetti alla vista e può portare, se perdurante nel tempo, alla cecità.

In generale la mancanza di vitamina A può creare difficoltà nel processo di crescita e sviluppo dell’organismo e può provocare un’eccessiva sensibilità alle infezioni. Può inoltre comportare, in caso di donne in stato di gravidanza, a malformazioni fetali.

Una carenza di questa vitamina nel nostro organismo ha effetti negativi sui capelli, che si traducono in alterazioni delle ghiandole sebacee, nella formazione di forfora e di capelli secchi e nel costante e sempre più evidente ispessimento del cuoio capelluto. La mancanza di vitamina A rende i capelli meno belli in quanto li nutre e contribuisce a ritardarne l’invecchiamento.

Dal un punto di vista delle difese immunitarie, la mancanza di vitamina A può compromettere il funzionamento della prima linea difensiva rappresentata dalle barriere anatomiche, ad esempio la barriera epiteliale. È stato dimostrato che in mancanza di vitamina A l’alterazione delle mucose dell’organismo determina la perdita di cellule che producono muco. La perdita di muco protettivo diminuisce la capacità delle mucose di funzionare come barriere che impediscono l’entrata di microorganismi che causano infezioni. Il muco infatti aiuta ad intrappolarli e a trasportarli al di fuori del corpo. Inoltre, può essere ostacolata o rallentata la rigenerazione dei tessuti danneggiati da infezioni di varia natura, favorendo così la penetrazione di microrganismi.

La carenza di vitamina A può portare alle macchie di Bitot, o all’accumulo di detriti di cheratina nella congiuntiva. Le macchie di Bitot sono un segno di xeroftalmia e possono essere trattati con dei supplementi di vitamina A. Sempre a livello visivo può portare ad alterazioni della congiuntiva e della cornea, dalla semplice secchezza all’ispessimento, pigmentazione e formazione di macchie grigio-biancastre, fino alla cheratomalacia (un disturbo in cui la cornea diventa opaca e compare un’ulcera che può peggiorare fino a distruggerla con fuoriuscita del cristallino e conseguente perdita della vista)

Una carenza di vitamina A determina una scarsità di rodopsina nei bastoncelli retinici e può quindi determinare un disturbo visivo piuttosto comune, l’alterazione della visione crepuscolare: dopo il tramonto o in condizioni di luce scarsa chi risente di questa ipovitaminosi può avere più difficoltà del normale a guidare

Una carenza può inoltre essere un fattore di rischio per l’anemia sideropenica (da carenza di ferro). Può comportare ispessimento e corneificazione dell’epitelio renale, con comparsa di infezioni renali.

Perché si deve fare attenzione a non eccedere nell’assunzione di Vitamina A

Poiché la vitamina A è liposolubile, il corpo ne immagazzina le quantità in eccesso principalmente nel fegato, dove si può facilmente accumulare.

Una quantità eccessiva di vitamina A può avere effetti nocivi (tossicità). I sintomi legati ad un’eccessiva assunzione della vitamina A in quanto tale dipendono dalla quantità e dai tempi di somministrazione. In genere si tratta di fenomeni da accumulo dovuti a un’errata assunzione di integratori – Parliamo ad esempio dell’assunzione giornaliera per diversi mesi di dosi almeno 10 volte superiori all’RDA (apporto dietetico raccomandato) che possono causare mal di testa, vertigini, stanchezza, malessere, visione offuscata, dolore alle ossa, gonfiore, nausea e/o vomito.

Le persone che soffrono di malattia epatica o che consumano elevate quantità di alcol possono essere più esposte al rischio di tossicità al fegato da vitamina A.

I fumatori che consumano alcol e beta-carotene possono essere esposti ad aumentato rischio di cancro polmonare o malattie cardiovascolari.

La tossicità da vitamina A può infine portare a colestasi intraepatica, una condizione in cui la bile non è più in grado di fluire liberamente dal fegato nell’intestino.

Il consumo eccessivo di vitamina A causa perdita di capelli, labbra screpolate, pelle secca, ossa fragili, cefalea, aumento della calcemia e una malattia non comune caratterizzata da un aumento della pressione all’interno del cranio definita ipertensione intracranica idiopatica.

La maggior parte dei soggetti guarisce completamente quando smette di assumere gli integratori di vitamina A.

Un eccessivo consumo nel tempo potrebbe causare la comparsa di osteoporosi, soprattutto nelle donne e/o negli anziani.

La principale controindicazione all’assunzione della vitamina A è rappresentata dalla gravidanza, dove dosi eccessive possono essere molto pericolose per il feto (sono quindi sconsigliati integratori vitaminici non espressamente progettati per la gravidanza, così come il consumo del fegato).

Qual è il fabbisogno giornaliero di Vitamina A?

Il fabbisogno giornaliero di vitamina A è di 0,7 milligrammi (700 mcg) al giorno per gli uomini e 0,6 milligrammi (600 mcg) al giorno per le donne (in gravidanza e soprattutto durante l’allattamento il fabbisogno aumenta e può aumentare fino a 0,95 mg durante l’allattamento).

In sintesi i benefici della vitamina A:

  • rafforza e mantiene sana la pelle, i capelli e le mucose;
  • protegge dalle infezioni i polmoni;
  • è un prezioso presidio curativo nel trattamento dell’acne e delle foruncolosi. Applicata esternamente in forma di pomata, promuove la cicatrizzazione delle ulcere cutanee;
  • partecipa ai processi enzimatici necessari al corretto sviluppo delle ossa e al buon funzionamento del sistema ovarico e testicolare;
  • è indispensabile sia per la salute e il funzionamento della retina;
  • serve in gravidanza per garantire lo sviluppo embrionale e il normale processo di crescita del feto, regolando la differenziazione dei tessuti.
  • E’ fondamentale per la maturazione sessuale nell’adolescente
  • E’ un potente antiossidante

In sintesi le conseguenze da carenza di vitamina A:

  • cecità crepuscolare (difficoltà di visione serale e notturna)
  • alterazioni della congiuntiva e della cornea
  • alterazione delle cellule epiteliali
  • ispessimento e corneificazione delle mucose dell’apparato respiratorio, con aumento delle infezioni delle vie aeree
  • ispessimento e corneificazione dell’epitelio renale, con comparsa di infezioni renali
  • difficoltà nel processo di crescita e sviluppo dell’organismo
  • infertilità
  • disfunzioni della risposta immunitaria
  • eccessiva sensibilità alle infezioni
  • difetti allo smalto dei denti
  • deformazione delle ossa
  • difficoltà nel processo di crescita e sviluppo dell’organismo
  • malformazioni fetali in caso di donne in stato di gravidanza

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