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Perché quando cuciniamo un cibo a bassa temperatura e per un tempo più lungo il suo sapore è differente rispetto ad una cottura più rapida e a fiamma più alta?

Avete mai provato a bollire l’impasto di una torta invece di metterlo in forno? Avete notato la differenza di gusto che c’è nel mangiare delle patate fatte al forno, fritte o bollite? E infine, perché non mangiamo le patate crude?

Questi sono solo degli esempi per farvi riflettere sul fatto che anche per i principi vi sono modi più appropriati di altri per essere veicolati nell’organismo.

Nell’assumere farmaci o integratori alimentari vi sono vie di somministrazione più efficienti ed altre che lo sono meno. Ci sono anche vie di somministrazione che non sono utilizzabili.

Comprendere qual è il modo più efficace per fornire al nostro corpo i nutrienti di cui necessità o i farmaci che possono farlo guarire, aiuterà l’organismo ad efficientare il suo dispendio energetico. Scegliere il metodo di somministrazione più corretto favorirà un più rapido assorbimento delle sostanze con un minor affaticamento del corpo, che sarà quindi più libero di dedicarsi alle sue attività ordinarie.

Qui di seguito scopriremo in che modo i farmaci e gli integratori alimentari possono venire introdotti nell’organismo:

  • Assunti per bocca (oralmente)
  • Somministrati con iniezione in vena (per via endovenosa, EV), nel muscolo (per via intramuscolare, IM), nello spazio attorno al midollo spinale (per via intratecale) o sotto la pelle (per via sottocutanea, SC).
  • Posizionati sotto la lingua (per via sublinguale) o tra le guance e le gengive (per via buccale)
  • Inseriti nel retto (per via rettale) o in vagina (per via vaginale)
  • Posizionati nell’occhio (per via oculare) o nell’orecchio (per via auricolare)
  • Spruzzati nel naso e assorbiti attraverso le mucose nasali (per via nasale)
  • Respirati nei polmoni, solitamente per bocca (per inalazione) o per naso e bocca (per nebulizzazione)
  • Applicati sulla pelle (per via cutanea) per un effetto locale (topico) o in tutto l’organismo (sistemico)
  • Somministrati attraverso la pelle con un cerotto (per via transdermica), per ottenere un effetto sistemico

“Ogni via di somministrazione ha obiettivi specifici e presenta vantaggi e svantaggi”

Probabilmente non esiste una sostanza che possa essere assunta tramite tutte le vie di somministrazioni esistenti.

Al tempo stesso ogni principio ha un numero limitato di possibilità di somministrazioni.

Una prima distinzione importante fra le differenti modalità di somministrazione riguarda il transito o meno delle sostanze dall’apparato gastro intestinale.

Le somministrazioni enterali transitano dall’apparato gastroenterico mentre le parenterali non transitano dall’apparato gastroenterico.

1) Via orale

Molti principi possono essere somministrati oralmente sotto forma di liquidi, capsule, compresse o compresse masticabili. La via orale è quella più utilizzata perché è la più conveniente e, solitamente, la più sicura e la meno costosa. Tuttavia, presenta limitazioni dovute al modo in cui una sostanza si muove all’interno del tubo digerente. L’assorbimento può avere inizio nella bocca e nello stomaco. Tuttavia, la maggior parte dei principi viene generalmente assorbita dall’intestino tenue. La sostanza attraversa la parete intestinale e arriva al fegato, prima di essere trasportato al sito d’azione attraverso il torrente ematico. La parete intestinale e il fegato alterano chimicamente (metabolizzano) le sostanze, diminuendo la quantità che raggiunge il torrente ematico. Di conseguenza i principi sono spesso somministrati a dosi inferiori se iniettati per via endovenosa o per via sublinguale, al fine di produrre lo stesso effetto.

Se un farmaco o un integratore viene assunto per via orale, il cibo e altri farmaci presenti nel tubo digerente possono influenzarne la quantità e la velocità di assorbimento. In alcuni casi devono essere assunti a stomaco vuoto, altri devono essere somministrati durante il pasto, altri ancora non devono essere presi in concomitanza con altri farmaci e, infine, alcuni non possono essere assunti per via orale. Inoltre vi sono alcune sostanze che vengono assorbite poco o in maniera irregolare dal tubo digerente, oppure vengono distrutte dall’acidità e dagli enzimi digestivi dello stomaco.

Vie di iniezione

La somministrazione mediante iniezione (somministrazione parenterale) include le vie seguenti: 

  • Sottocutanea (sotto pelle)
  • Intramuscolare (in un muscolo)
  • Endovenosa (in una vena)
  • Intratecale (attorno al midollo spinale)

Un medicinale o un integratore alimentare può essere preparato o prodotto in modi che prolunghino l’assorbimento del principio dal sito di iniezione per varie ore, vari giorni o più a lungo. Questo tipo di prodotti non deve necessariamente essere somministrato con la stessa frequenza di prodotti assunti per via orale.

Per quanto concerne la via sottocutanea, un ago viene inserito nel tessuto adiposo appena sotto la cute. E’ una via utilizzata prevalentemente per somministrazione di alcune specifiche tipologie di farmaci. Dopo l’iniezione, il farmaco viene trasportato nei piccoli vasi (capillari), quindi nel torrente ematico. In alternativa, il farmaco raggiunge il torrente ematico attraverso i vasi linfatici I farmaci proteici di grosse dimensioni, come l’insulina, solitamente raggiungono il torrente ematico attraverso i vasi linfatici, perché lo spostamento di tali farmaci dai tessuti ai capillari è lento. La via sottocutanea viene utilizzata per molti farmaci proteici perché, se assunti per via orale, verrebbero distrutti nel tubo digerente.

Alcuni farmaci possono essere somministrati mediante l’inserimento di compresse di plastica sotto la cute (impianto). Anche se questa via di somministrazione trova raro impiego, il suo vantaggio principale è offrire un effetto terapeutico a lungo termine.

2) Via intramuscolare

Viene preferita alla via sottocutanea quando sono richiesti volumi maggiori di farmaco. Viene utilizzata anche per somministrazione di vitamine e di alcuni antiossidanti naturali. I principi vengono solitamente iniettati nel muscolo dell’avambraccio, della coscia o delle natiche. La velocità di assorbimento delle sostanze nel torrente ematico dipende in parte dall’apporto di sangue al muscolo: minore è l’apporto ematico, maggiore sarà il tempo richiesto dal farmaco per essere assorbito.

3) Via endovenosa

In questo caso un ago viene inserito direttamente all’interno della vena. La soluzione contenente il farmaco o il nutriente può essere somministrata in dose singola o per infusione continua. Nel caso dell’infusione, la soluzione viene spostata per gravità (a partire da un sacco di plastica collassabile) attraverso tubicini fini e flessibili inseriti in una vena, solitamente dell’avambraccio. La somministrazione endovenosa è la via migliore per somministrare una dose precisa, in modo veloce e controllato, in tutto l’organismo. Se somministrato per via endovenosa, il farmaco viene immediatamente distribuito nel torrente ematico e tende ad avere un effetto più rapido di quando viene somministrato per altre vie. Di conseguenza, gli operatori sanitari controllano attentamente i pazienti che ricevono un’iniezione endovenosa, per osservare se il farmaco funziona o causa effetti collaterali indesiderati. Inoltre, l’effetto di un farmaco somministrato per questa via tende a persistere per un periodo di tempo più breve. Pertanto, alcuni farmaci devono essere somministrati con infusione continua per garantire un effetto costante.

4) Via intratecale

Un ago viene inserito tra due vertebre nella parte lombare della colonna vertebrale e nello spazio attorno al midollo spinale. Il farmaco viene quindi iniettato nel canale spinale. Spesso si applica una minima quantità di anestetico per intorpidire il sito di iniezione. Questa via di somministrazione è impiegata quando il farmaco deve produrre un effetto rapido o locale a livello del cervello, del midollo spinale o degli strati di tessuto che li ricoprono (meningi), per trattare, per esempio, le infezioni di queste strutture. Gli anestetici e gli analgesici (come la morfina) sono a volte somministrati attraverso questa via.

5) Via sublinguale

Alcuni farmaci e alcuni integratori alimentari possono essere assunti posizionandoli sotto la lingua (somministrazione sublinguale) o tra le gengive e le guance (somministrazione buccale), in modo da essere assorbiti direttamente nei piccoli vasi sanguigni che si trovano in quella sede. Questi principi non vengono ingeriti. La via sublinguale è particolarmente indicata dal momento che l’assorbimento è rapido e la sostanza entra immediatamente nel torrente ematico senza passare attraverso la parete intestinale e il fegato. Tuttavia, la maggior parte dei farmaci e degli integratori alimentari non può essere somministrata per questa via perché può essere assorbita in maniera incompleta o irregolare.

6) Via rettale

Molti farmaci somministrati oralmente possono anche essere somministrati per via rettale sotto forma di supposta. In questo caso, il farmaco è rivestito da una sostanza cerosa che si discioglie o si liquefa dopo essere stata inserita nel retto. Dato che la parete del retto è sottile e fortemente irrorata da capillari, il farmaco viene assorbito rapidamente. La supposta viene prescritta a chi non può assumere farmaci per via orale, per difficoltà di deglutizione o perché sottoposto a restrizioni alimentari.

7) Via vaginale

Alcuni farmaci possono essere somministrati per via vaginale sotto forma di soluzioni, compresse, creme, gel, supposte o anelli. Il farmaco viene lentamente assorbito dalla parete vaginale. Questa via è spesso impiegata per somministrare estrogeni alle donne in menopausa e alleviare i sintomi vaginali come secchezza, irritazione e arrossamento.

8) Via oculare

I farmaci utilizzati nel trattamento dei disturbi oculari possono essere mescolati con sostanze inattive per creare soluzioni liquide, gel o pomate, che possono essere applicate sull’occhio. Le gocce dei colliri sono piuttosto facili da utilizzare, ma l’occhio le elimina troppo velocemente e non vengono assorbite bene. Preparazioni sotto forma di gel e pomate mantengono più a lungo il farmaco a contatto con la superficie oculare, ma possono offuscare la vista.

I farmaci per l’occhio vengono quasi sempre utilizzati per un effetto locale. Per esempio, le lacrime artificiali trovano impiego per alleviare la secchezza oculare. Altri farmaci producono un effetto locale (agendo direttamente sugli occhi) dopo essere stati assorbiti attraverso la cornea e la congiuntiva. Alcuni di questi farmaci, poi, entrano nel torrente ematico e possono produrre effetti collaterali indesiderati in altre parti dell’organismo.

9) Via auricolare

I farmaci utilizzati per trattare le infiammazioni e le infezioni dell’orecchio possono essere applicati direttamente all’orecchio interessato. Generalmente, le gocce auricolari contenenti soluzioni o sospensioni vengono applicate esclusivamente nel condotto uditivo esterno. A meno che il farmaco non venga utilizzato per lunghi periodi di tempo o in dosi troppo elevate, la quantità di farmaco che entra nel torrente ematico è irrilevante,

10) Via nasale

Un farmaco, per essere respirato e assorbito dalla sottile mucosa che riveste le fosse nasali, deve essere somministrato sotto forma di piccole gocce nell’aria (polverizzazione). Una volta assorbito, il farmaco entra nel torrente ematico. I farmaci assunti per via nasale generalmente agiscono rapidamente.

11) Via inalatoria

I farmaci somministrati tramite inalazione per via orale devono essere polverizzati in goccioline più piccole di quelle somministrate per via nasale, in modo che possano passare attraverso la trachea e arrivare ai polmoni. La dimensione delle goccioline stabilisce a che profondità possa arrivare il farmaco all’interno dei polmoni. Le goccioline più piccole vanno più in profondità. Una volta giunte nei polmoni, vengono assorbite nel torrente ematico.

Sono relativamente pochi i farmaci che vengono somministrati per questa via, di solito questo metodo viene usato per somministrare farmaci che agiscono in modo specifico sui polmoni.

12) Nebulizzazione

Come per la via inalatoria, i farmaci somministrati per nebulizzazione devono essere aerosolizzati in piccole particelle per poter raggiungere i polmoni. La nebulizzazione richiede l’utilizzo di speciali dispositivi, in particolare nebulizzatori a ultrasuoni o a getto.

13) Via cutanea

Generalmente, i farmaci somministrati per applicazione cutanea vengono utilizzati per gli effetti locali e, quindi, per il trattamento di patologie cutanee superficiali. Il farmaco viene mescolato con sostanze inattive. In base alla consistenza delle sostanze inattive, la formulazione chimica può essere una pomata, una crema, una lozione, una soluzione, una polvere o un gel.

14) Via transdermica

Alcuni farmaci arrivano all’intero organismo attraverso cerotti applicati sulla cute. Tali farmaci, a volte mescolati con sostanze chimiche (come l’alcol), che aumentano l’efficienza di penetrazione nella pelle, attraversano la cute e raggiungono il torrente ematico senza iniezione. Attraverso un cerotto, il farmaco può essere somministrato lentamente e in modo continuo per molte ore o giorni o anche per periodi più lunghi. Di conseguenza, i livelli plasmatici del farmaco possono essere mantenuti relativamente costanti. I cerotti sono particolarmente indicati per i farmaci che vengono eliminati velocemente dall’organismo, perché, se somministrati per altre vie, devono essere assunti più frequentemente. Vengono utilizzati solo per quei principi che devono essere assunti in dosi giornaliere piuttosto piccole.

Come scegliere un integratore alimentare?

A seconda del tipo di somministrazione è associato un livello di assimilazione del principio assunto che varia a seconda del percorso che esso dovrà compiere all’interno dell’organismo prima di giungere dove è necessario. Più complesso è il percorso che questo dovrà compiere, maggiore sarà la dispersione del principio e minore sarà la quantità assunta dal corpo.

Per fare un esempio facilmente comprensibile, se assumessimo un comune integratore alimentare, come potrebbe essere la Vitamina C, a parità di dosaggio di nutriente il nostro organismo beneficerebbe del principio in percentuali diverse a seconda del tipo di somministrazione scelta. Assumere vitamina C in forma orale può significare ricorrere all’uso di compresse da deglutire, o di capsule, o di compresse da masticare, o ancora tavolette da far sciogliere in acqua, o infine sciroppi. Ricorrere ad un integratore sublinguale potrebbe significare usufruire di un dispenser in gocce, o di una compressa da sciogliere sotto la lingua, o di un erogatore spray.

A queste numerose vie di somministrazione si aggiunge la differenziazione del formato del principio, ovvero se a trasportare la Vitamina C sarà un liposoma preposto a questo scopo (in questo caso il formato dell’integratore sarà liposomiale) oppure si dovrà far ricorso all’aiuto di una proteina per consentire al nutriente di raggiungere le cellule.

Anche questa differente metodologia di formato influisce sulla biodisponibilità della sostanza.

Un ulteriore elemento che rende incerta la fruizione della vitamina assunta è lo stato di benessere del microbiota intestinale.

“In presenza di disbiosi intestinale gli integratori potrebbero avere una biodisponibilità nulla”

Per queste ragioni talvolta una dose di 100 mg di vitamina C assunta tramite spray sublinguale (con biodisponibilità superiore al 90%) può rivelarsi più efficiente di 1.000 mg di vitamina C assunta tramite una capsula (con biodisponibilità stimata del 20%).

Va inoltre considerato anche il formato chimico dell’elemento che assumiamo. Alcune Vitamine hanno formati diversi (ad esempio la vitamina B12 esiste in formato Metilato o non metilato, Metilcobalamina, o Cobalamina), che richiedono un impegno diverso da parte del nostro organismo (maggiore o minore).

Quando si sceglie un integratore è quindi importante comparare prodotti che hanno strutture chimiche simili e metodologie di somministrazione simili.

Come possiamo sapere qual è il modo di assunzione più appropriato per un integratore alimentare?

Alcuni nutrienti possono essere assunti senza ricorrere alle vie orali tradizionali migliorando tra l’altro l’effetto desiderato. Le vie di somministrazione alternative a quella orale sono preferibili, quando possibile, non solo per il maggior assorbimento che ne consegue ma anche perché non appesantiscono l’apparato gastro intestinale e il circolo portale.

Ci sono soggetti che sono affetti da patologie intestinali autoimmuni, come ad esempio la Leaky Gut Syndrom (la sindrome dell’intestino a colabrodo) o il morbo di Crohn, che non possono assumere sostanze per via enterale a causa dell’incapacità da parte delle mucose intestinali (villi e microvilli) di assorbire i principi per via enterica.

In questi specifici casi è necessario ricorrere a somministrazioni parenterali bypassando il tratto digerente.

Ordine decrescente delle principali vie di somministrazione in relazione alla velocità ed entità dell’ASSORBIMENTO

  1. Endovenosa (100% di assorbimento)
  2. Inalatoria
  3. Sublinguale, transmucosale
  4. Sottocutanea
  5. Intramuscolare
  6. Intradermica
  7. Rettale
  8. Orale

La via di somministrazione più efficiente è quella endovenosa, che consente ad un nutriente (Vitamina, Minerale o Amminoacido) di raggiungere l’organismo con un livello di assorbimento pari al 100%.

Tutte le altre vie di somministrazione sono declinazioni della somministrazione “per eccellenza” e passano da una percentuale di assorbimento molto elevata come per le iniezioni intramuscolari e per le assunzioni sublinguali (che si ritiene abbiano un livello di biodisponibilità fra il 90 e il 98%), fino ad un livello molto basso di biodisponibilità delle assunzioni orali tramite compresse (che difficilmente superano la percentuale del 10% del principio assunto).

E’ quindi molto importante, prima di assumere un integratore alimentare, verificare quanto principio verrà realmente trattenuto dal nostro corpo e di conseguenza valutarne la convenienza economica e funzionale

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