Non è infrequente affrontare momenti difficili, particolarmente carichi di stress e che richiedono un grande sforzo fisico e mentale.
In queste situazioni è normale sentirsi giù di morale, senza la giusta carica di energia e anche un po’ sfiduciati.
Le vicende personali o lavorative alcune volte possono prendere il sopravvento alterando profondamente gli stati d’animo, generando un forte senso di tristezza e depressione.
Gli stati di tensione e le situazioni particolarmente stressanti a volte rendono impotenti e scatenano un senso di fragilità dal quale sembra difficile uscire

Tuttavia, esistono dei prodotti che possono essere facilmente inseriti nella propria dieta quotidiana che permettono di contrastare numerosi problemi che riguardano gli stati d’animo. Completamente naturali e privi di controindicazioni, questi integratori rappresentano una soluzione efficace per riequilibrare il proprio stato emotivo.
Gli integratori a base di Vitamine del complesso B agiscono sull’organismo facendoci stare complessivamente meglio. Contribuiscono al normale funzionamento del sistema nervoso e immunitario (Vit. B12) e della normale funzione psicologica (Vit. B6). Inoltre favoriscono il normale metabolismo energetico, la riduzione di stanchezza e affaticamento (niacina).
Le vitamine del gruppo B, partecipano a reazioni cosiddette di ossido riduzione e/o si legano a diversi enzimi coinvolti in processi metabolici vitali che riguardano zuccheri (carboidrati), grassi (lipidi), proteine, acidi nucleici (DNA, RNA) o altre vitamine.
Gli integratori per il buon umore vengono consigliati in svariate situazioni, oltre che in determinati periodi dell’anno in cui si è maggiormente fragili, come ad esempio:
- nei cambi di stagione,
- menopausa,
- periodo pre-mestruale,
- momenti di stress e ansia,
- insonnia prolungata e in età avanzata
- depressione
- spossatezza
- ipertensione
- attacchi di panico
In questi casi è normale avvertire tutta una serie di disturbi come difficoltà di concentrazione, scarso interesse verso le attività che si compiono abitualmente, stanchezza e tristezza.
La maggior parte degli integratori alimentari che agiscono direttamente sull’umore e che oggi si trovano sul mercato stimolano la produzione di serotonina, ovvero l’ormone della felicità. Questo importante elemento viene usato anche nel settore medico per combattere molti disturbi comuni, quali depressione, spossatezza, attacchi di panico, stati ansiosi e ipertensione.
Corrette quantità di serotonina consentono di raggiungere un benessere psicofisico e di alleviare tante patologie che possono compromettere la qualità delle nostre giornate.
In ogni caso bisogna precisare che gli integratori da soli non sempre sono sufficienti.
Migliori risultati si ottengono anche con un po’ di impegno personale, ad esempio modificando il proprio stile di vita a partire dall’alimentazione.
Ecco, dunque, che può tornare utile assumere cibi che contengono un aminoacido chiamato triptofano, come ad esempio uova, frutta secca, cacao, verdure a foglia verde, cereali, semi di sesamo, soia e girasole.
L’introduzione di questi alimenti nella propria dieta è già un buon punto di partenza per stare meglio, ma non bisogna dimenticare l’attività fisica, da svolgere regolarmente per favorire la produzione di serotonina.

Basta una piccola sessione di allenamento o passeggiate quotidiane per fare in modo che il nostro organismo rilasci naturalmente serotonina che influenza il tono dell’umore. Meglio ancora quando si pratica sport alla luce del sole.

Gli integratori per il buon umore a base di vitamine del complesso B si rivelano un valido supporto in quanto non hanno effetti collaterali e ciò li rende adatti anche per disagi passeggeri o transitori. Non resta, quindi, che prendersi cura al meglio del proprio stato d’animo, spesso molto trascurato ma che alla lunga potrebbe comportare anche delle patologie serie.
L’integratore B Complex Anti-stress NutraGenix è a base di:
- Vitamina B3 (Niacina)
- Vitamina B6 (Piridossina)
- Vitamina B8 (Biotina)
- Vitamina B12 (Cianocobalamina)
Vitamina B3 (NIACINA)
La vitamina B3 (spesso indicata con il nome di niacina o vitamina PP) è una vitamina del gruppo B che entra nel metabolismo del cibo per convertirlo in energia e aiuta a mantenere in salute il sistema nervoso, l’apparato digerente e la pelle. Fa parte delle vitamine cosiddette idrosolubili, vale a dire che hanno la caratteristica di sciogliersi in acqua e di non essere accumulate nell’organismo. Per questo motivo devono essere quotidianamente assunte attraverso l’alimentazione.
Il termine vitamina B3 comprende due composti:
- niacina o acido nicotinico
- nicotinamide
Gli alimenti ricchi di vitamina B3 includono:
- legumi
- frattaglie
- carni rosse
- carni bianche
- pesce
- arachidi
- lievito essiccato
- pane e altri prodotti da forno, a base di cereali integrali o arricchiti con vitamina B3
Inoltre, siccome l’organismo è in grado di convertire l’aminoacido triptofano in niacina, gli alimenti ricchi di triptofano (per esempio i latticini) possono compensare un’assunzione insufficiente di vitamina B3 con la dieta.

La vitamina B3 è anche detta vitamina PP, (pellagra preventive factor) fattore di prevenzione della pellagra. Questa denominazione mette in risalto il suo ruolo anti-pellagra, una malattia che in passato era molto diffusa. Oltre a ciò la vitamina B3, o niacina, gioca un ruolo essenziale nel consentire il funzionamento del sistema nervoso. Essa è anche fondamentale per la respirazione delle cellule, favorisce la circolazione sanguigna, funge da protettivo per la pelle ed è utilissima nel processo di digestione degli alimenti.
Una dieta equilibrata è in grado di fornire le quantità giornaliere necessarie di vitamina B3. Tuttavia nel corso degli anni a causa del peggioramento della qualità degli alimenti, dei metodi di conservazione e cottura i cibi si sono impoveriti di questo prezioso nutriente. Per poter assumere il corretto apporto di questa vitamina utile al nostro benessere possiamo aiutarci con degli integratori alimentari.
Gli integratori di vitamina B3 potrebbero essere d’aiuto specialmente in caso di colesterolo alto[1], quando non si possono prendere le statine [2]. La vitamina B3, infatti, è in grado di aumentare le lipoproteine ad alta densità (HDL), ossia il cosiddetto colesterolo buono, che aiutano a rimuovere dal sangue le lipoproteine a bassa densità, note invece come colesterolo cattivo.

Gli integratori sono usati anche in caso di situazioni di grave carenza di vitamina B3 che possono verificarsi per vari motivi. Alcuni farmaci e alcuni medicinali antitumorali possono interferire con il metabolismo della vitamina B3.
I sintomi provocati dalla carenza di niacina, o vitamina B3, sono svariati. Oltre che una generalizzata perdita del tono muscolare ed una cattiva digestione, questi sintomi coinvolgono il mal di testa, la nausea e l’irritabilità.
La diarrea a lungo termine, dovuta a diverse malattie gastrointestinali, può causare un malassorbimento di vitamina B3. Infine, alcuni difetti presenti alla nascita (congeniti) e la sindrome carcinoide, che alterano il trasporto e il metabolismo del triptofano, possono determinare carenza di vitamina B3 perché riducono la sua trasformazione in niacina.
In gravidanza è sconsigliato l’uso di integratori di vitamina B3, salvo diversa indicazione del medico curante.
La carenza di vitamina B3 e/o di triptofano (che può essere trasformato dall’organismo nella vitamina) può provocare la pellagra, malattia presente soprattutto nei paesi in via di sviluppo, rara nei paesi industrializzati. La pellagra colpisce la pelle, il tratto digerente e il cervello. Si sviluppa per assunzione insufficiente e poco variata di cibo. Riguarda soprattutto le popolazioni residenti in zone dove l’alimento principale della dieta è il mais.
Gli anziani, le persone che svolgono attività lavorative molto faticose, come anche chi pratica sport a livello medio-professionale, possono avere bisogno di un’integrazione di vitamina B3. Altre situazioni in cui è richiesta un’integrazione riguardano chi compie abuso di alcol o stupefacenti, e chi ha subito ustioni estese su buona parte del corpo.
La quantità giornaliera raccomandata di niacina varia con l’età. La Società Italiana di Nutrizione (SINU) raccomanda l’assunzione giornaliera dei seguenti valori di niacina (espressi come niacina equivalenti, in sigla NE, poiché comprendenti anche la niacina di origine endogena sintetizzata a partire dal triptofano; da 60 milligrammi di triptofano si produce 1 milligrammo di niacina):
Adolescenti | 11-14 anni 15-17 anni | 17 mg 18 mg |
Adulti | 18 anni-in poi | 18 mg |
Gravidanza e allattamento | 22 mg |
Se assunta per bocca (via orale) in quantità appropriate, la vitamina B3 non ha effetti dannosi. Dosi eccessive, invece, possono creare problemi che si manifestano attraverso sintomi quali prurito, nausea, mal di testa, diarrea, vampate e dolore localizzato
L’assunzione di vitamina B3 può peggiorare i disturbi (sintomi) legati alle allergie, alle malattie della cistifellea e ad alcune malattie della tiroide.
Solo in caso di assunzione in grandi dosi (da 2.000 a 6.000 milligrammi al giorno, corrispondenti a 2-6 grammi al giorno) di niacina/acido nicotinico, gli effetti indesiderati gravi sono molto probabili; al contrario, l’assunzione di niacina/acido nicotinico fino a 17 milligrammi (mg) al giorno o di nicotinamide fino a 500 mg sembra sicura.
Possibili interazioni con alimenti e farmaci
possono verificarsi con:
- bevande alcoliche, prendere la vitamina B3 insieme a bevande alcoliche può aumentare il rischio di danni al fegato e peggiorare alcuni effetti indesiderati (effetti collaterali) della vitamina come rossore e prurito
- allopurinolo, assumere vitamina B3 insieme a questo farmaco, utilizzato per il controllo della gotta, può diminuirne l’efficacia
- farmaci anticoagulanti e anti-piastrinici, prendere contemporaneamente a questi farmaci la vitamina B3 può aumentare il rischio di sanguinamento
- farmaci anti-ipertensivi, la vitamina B3 potrebbe potenziare l’effetto di questi farmaci aumentando il rischio di pressione sanguigna bassa (ipotensione)
- farmaci per il diabete, la vitamina B3 può interferire con il controllo della glicemia. Potrebbe quindi essere necessario modificare le dosi dei farmaci per il diabete
- cromo, l’assunzione contemporanea di vitamina B3 e cromo potrebbe ridurre i valori della glicemia. In caso di diabete vanno controllati attentamente i livelli di zucchero nel sangue
- zinco, prendere lo zinco con la vitamina B3 potrebbe peggiorare alcuni effetti collaterali della niacina, come rossore e prurito
- fumo di sigaretta, l’assorbimento di vitamina B3 può essere ridotto dal fumo di sigaretta
Bibliografia
- 1-Vitamina B3 Basil V. Peechakara, Mohit Gupta https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30252363/
- 2-Niacina come farmaco antidislipidemico Ulrico Giulio https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26370906/
Vitamina B6 (Piridossina)
La vitamina B6, nota anche come piridossina, è una vitamina detta idrosolubile per la sua capacità di sciogliersi in acqua. Non può essere accumulata nell’organismo e, quindi, va introdotta giornalmente con il cibo
Con il termine di vitamina B6 si intendono in realtà tre diversi composti con le stesse proprietà:
- piridossina
- piridossale
- piridossamina
La vitamina B6 interviene nel processo di trasformazione (metabolismo) di proteine, carboidrati e grassi e contribuisce alla formazione degli ormoni e dei globuli bianchi e rossi.
La vitamina B6 è importante per il normale sviluppo del cervello, per stimolarne le funzioni e per mantenere sani l’intero sistema nervoso e il sistema di difesa dell’organismo (sistema immunitario). Per questo la vitamina B6 viene utilizzata in numerosi prodotti anti invecchiamento.
La presenza di vitamina B6 contribuisce a mantenere l’equilibrio ormonale anche in situazioni contingenti come quelle dovute alla presenza del ciclo mestruale. Per questo stesso motivo la vitamina B6 è utile per contrastare gli stati di nausea e vomito che si presentano durante la gravidanza e per trattare stati di depressione [3], stanchezza e mal di testa (in questo ultimo caso senza però esagerare con le dosi). Alcuni studi recenti dimostrerebbero che la vitamina B6 è utile per trattare la malaria e per prevenire i tumori di polmone e prostata.
È fondamentale per la sintesi della serotonina, molecola che insieme ad altri neurotrasmettitori contribuisce a regolare l’umore, il sonno, l’appetito, la memoria e le capacità di concentrazione.
Gli alimenti che la contengono includono:
- carne (manzo, pollo, maiale)
- pesce (tonno, salmone, crostacei)
- fegato
- cereali integrali, come farina d’avena, farina di frumento e riso integrale
- uova
- latte e formaggi
- patate
- cavolfiori
- fagiolini
- ceci
- lenticchie
- semi di soia
- frutta secca
Gli alimenti di origine animale contengono una forma di vitamina B6 più facilmente assimilabile dall’organismo. Purtroppo però la cottura in acqua degli alimenti diminuisce il loro contenuto di vitamina B6 perché si disperde nel liquido di cottura. Anche l’esposizione ai raggi solari o all’aria, la conservazione in scatola o a basse temperature ne diminuisce considerevolmente la quantità; è consigliabile, quindi, il consumo di cibi freschi, preparati e mangiati al momento.

Poiché la vitamina B6 è presente in molti alimenti, la sua carenza si verifica solo in caso rari casi. In genere si presenta con apatia e debolezza diffusa, fisica e mentale. Ma anche con insonnia, spasmi muscolari, ritenzione idrica e disturbi del sistema nervoso.
La mancanza di vitamina B6 può essere causa di anemia ipocromica (con i globuli rossi che assumono un colorito più chiaro) e può facilitare la formazione di calcoli nei reni.
La carenza di vitamina B6 è normalmente associata alla carenza di altre vitamine del gruppo B, come il folato (vitamina B9) e la vitamina B12.
Potrebbero aver bisogno di integrare la vitamina B6 assunta con il cibo le persone con:
- malattie renali
- sindromi da malassorbimento
- alcune malattie genetiche
- epilessia in cura con farmaci
L’assunzione di integratori di vitamina B6 può essere d’aiuto nelle:
- malattie cardiovascolari e ictus [1], è stato dimostrato che la vitamina B6, insieme al folato (vitamina B9) e alla vitamina B12, controlla i livelli di omocisteina nel sangue che, se al di fuori della norma, possono aumentare il rischio di malattie cardiovascolari. Tuttavia, non è stato ancora dimostrato che l’assunzione di questo mix di integratori riduca il rischio o la gravità delle malattie cardiovascolari e dell’ictus
- nausea mattutina, la vitamina B6 potrebbe ridurre la gravità della nausea mattutina durante la gravidanza [2]
- anemia sideroblastica, la vitamina B6 è efficace nel trattamento di questo tipo genetico di anemia
La carenza di vitamina B6 in genere è dovuta a:
- malattie da malassorbimento, alterato assorbimento degli alimenti
- alcolismo
- farmaci, anticonvulsivanti (utilizzati per trattare l’epilessia), l’antibiotico isoniazide, l’idralazina (farmaco per il trattamento della pressione alta), i corticosteroidi e la penicillamina (utilizzata per trattare alcune malattie come l’artrite reumatoide e il morbo di Wilson).
La quantità giornaliera raccomandata di vitamina B6 varia con l’età. La Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) raccomanda, nelle diverse fasce di età, le seguenti quantità di vitamina B6 [4]:
- 15-17 anni: 1,3 mg
- 18-59 anni: 1,3 mg
- 60 e oltre: maschi 1,7 mg; femmine 1,5 mg
- gravidanza: 1,9 mg
- allattamento: 2,0 mg
Gli integratori di vitamina B6 presi in dosi appropriate (fino a 10 mg al giorno), come pure la quantità di vitamina B6 assorbita attraverso il cibo, non sono dannosi e non determinano la comparsa di disturbi (sintomi) da dosaggio eccessivo. Non si dovrebbero assumere più di 10 mg di vitamina B6 al giorno con integratori, a meno che non sia stato consigliato dal proprio medico. Non si conoscono conseguenze gravi derivate da eccesso da vitamina B6, ma l’assorbimento di una quantità eccessiva di questo tipo di vitamina può provocare forti mali di testa.
Le possibili interazioni con i farmaci comprendono:
- altretamina, l’assunzione di vitamina B6 con questo farmaco chemioterapico potrebbe ridurne l’efficacia, specialmente se combinato con il cisplatino chemioterapico
- barbiturici, l’assunzione di vitamina B6 con un farmaco che agisce da depressore del sistema nervoso centrale (barbiturico) potrebbe ridurre la durata e l’intensità del farmaco
- anticonvulsivanti, l’assunzione di vitamina B6 con fosfenitoina o fenitoina potrebbe ridurre la durata e l’efficacia del farmaco
- levodopa, la vitamina B6 potrebbe ridurre l’efficacia di questo farmaco usato per il trattamento del morbo di Parkinson
Bibliografia:
- 1-Vitamina B6 e malattie cardiovascolari Simonetta Friso, V Lotto, R Corrocher, Ha cantato Woon Choi https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/22116704/
- 2-Il ruolo della vitamina B6 nella salute delle donne Amy SD Lee https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33549283/
- 3-L’effetto della vitamina B6 sulla cognizione. R Maluf, J Grimley Evans https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/14584010/
- 4-Il rapporto del fabbisogno umano di vitamina B6 con la quota nella alimentazione H BORSOOK https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/14284135/
Vitamina B8 (BIOTINA)
La Biotina è una delle vitamine del complesso B che aiutano il corpo a convertire il cibo in energia. La parola “biotina” deriva dalla parola greca “biotos” che significa vita.
Alla biotina sono stati dati diversi nomi. Può capitare di sentir parlare di questa molecola chiamandola vitamina I, vitamina B7, vitamina B8 a seconda della nomenclatura tedesca o francese o possiamo trovarla anche come vitamina H. La H proveniva da Harr und Haut (capelli e pelle in tedesco).
La Biotina è infatti la vitamina più utile per la salute dei capelli, della pelle e delle unghie. Aiuta inoltre a mantenere sani occhi, fegato e sistema nervoso ed è molto importante in gravidanza per lo sviluppo embrionale.
La biotina è presente sia nel regno animale sia in quello vegetale. Si trova in molti alimenti, come ad esempio
- nella frutta secca (in particolare le arachidi);
- nel fegato e le frattaglie animali (ricche di tutte le vitamine del gruppo B);
- nel tuorlo d’uovo;
- nei cereali;
- nel latte vaccino e di bufala;
- nei formaggi;
- nel midollo osseo di bovino;
- nel tonno;
- nei crostacei (per esempio i granchi);
- nei molluschi (cozze e vongole);
- nell’aringa; nello storione; nelle acciughe

Oltre ad essere presente in molti cibi la Biotina viene prodotta in quantità abbondanti nel microbiota (la flora batterica del nostro intestino). Assumere alimenti ricchi di fermenti lattici probiotici (es. yogurt, miso, crauti fermentati) e di sostanze prebiotiche (oligosaccaridi, inulina, frutto-oligossacaridi) è un buon modo per favorire la proliferazione e la crescita dei microrganismi che popolano naturalmente il nostro intestino e che ci aiutano a produrre la biotina, oltre che moltissime altre vitamine essenziali. Può verificarsi una carenza di Biotina a seguito di un consumo eccessivo di albume d’uovo crudo, che è il reale antagonista della Biotina.
La necessità di integrare questa vitamina dipende dal fatto che la maggior parte delle persone attraversa stati di disbiosi intestinale (squilibri della natura composita del nostro microbiota) che ne riducono la biodisponibilità. Un ulteriore ragione è la scarsa accessibilità alimentare, la qualità degli alimenti sempre più poveri di nutrienti e la sua eccessiva fotosensibilità.

Nei vegetali la biotina ha una minore biodisponibilità rispetto alle proteine a cui è legata in maniera più energica. La carenza di biotina è frequente anche quando ci troviamo in situazioni di malnutrizione, alcolismo o come conseguenza dell’assunzione di alcuni farmaci.
Appartiene alla classe di vitamine idrosolubili e quindi difficilmente cumulabile nel corpo umano. L’organismo umano ne ha bisogno per il funzionamento delle sue cellule, per la crescita e lo sviluppo ma non è in grado di sintetizzarla autonomamente (non riesce a produrla da solo). Ha quindi bisogno di assumerla dall’esterno attraverso i cibi giusti e se necessario ricorrendo a degli integratori per potersene garantire i quantitativi sufficienti a soddisfare i suoi bisogni.
La Biotina non subisce alterazioni in seguito ad alte temperature ma è sensibile agli alcali e agli acidi. E’ coinvolta nel catabolismo e utilizzo degli aminoacidi ramificati leucina, valina e isoleucina.
La Biotina ha la reputazione di aiutare a migliorare il benessere di capelli, pelle e unghie perché migliora la struttura della cheratina. La biotina è coinvolta nella sintesi proteica che forma la cheratina. La cheratina è la principale proteina di cui sono fatti i capelli, la pelle e le unghie (anche piume, corna, zoccoli e artigli negli animali). La biotina è coinvolta nel metabolismo di amminoacidi, carboidrati e nella formazione degli acidi grassi. Inoltre è indispensabile per favorire l’utilizzo da parte delle cellule dell’organismo di altre vitamine del gruppo B, come l’acido folico e i folati (vitamina B9) e la vitamina B12.
Per rafforzare la salute dei capelli è infatti spesso consigliata insieme all’acido folico. Risulta particolarmente utile in caso di forfora, dermatiti seborroiche soprattutto nei bambini appena nati, di alopecia e di acne grazie alla sua capacità di preservare l’integrità della pelle e dei capelli.
Alcuni studi suggeriscono che le persone con diabete di tipo 2 possono trarre benefici dall’assunzione di integratori a base di questa vitamina per aiutare a regolare i livelli di glucosio nel sangue.
La biotina aiuta a promuovere un corretto sviluppo embrionale.

La carenza di Biotina non risparmia il sistema nervoso, oltre che con il senso di stanchezza e problemi cutanei ci si può trovare alle prese con i sintomi di una depressione o di un esaurimento, con pizzicori alle braccia e alle gambe e, nei casi di maggiore carenza, perfino con allucinazioni.
Le donne incinte o che allattano possono avere livelli di biotina inferiori o addirittura carenze, perché il corpo scompone la biotina più velocemente durante la gravidanza. Molte vitamine prenatali includono la biotina. E’ sempre bene consultare il proprio medico prima di assumere nuovi integratori durante la gravidanza o l’allattamento.
Il fabbisogno giornaliero di vitamina B8, o biotina, varia dai 15 ai 100 mcg al giorno.
In linea generale, per gli adulti è consigliabile un dosaggio giornaliero dai 30 ai 100 mg; neonati e bambini, invece, dovrebbero ricevere:
- Dalla nascita ai 3 anni: da 10 a 20 mcg al giorno
- Dai 4 ai 6 anni: 25 mcg
- Dai 7 ai 10 anni: 30 mcg
Le donne in gravidanza e in fase di allattamento potrebbero aver bisogno di livelli più alti.
ll valore nutritivo di riferimento giornaliero per adulti (VNR o RDA) per la Biotina è di 50 mcg, valore che viene raggiunto attraverso alimenti ricchi della vitamina in questione o attraverso una integrazione da fonte concentrata come gli integratori alimentari.
Nei soggetti che praticano sport a livello semi-professionale (che richiedono grande dispendio di energie e un’accelerata sintesi proteica) il fabbisogno può anche raddoppiare.
Alcune vitamine possono causare problemi anche se consumate in eccesso. Nel caso della Biotina, però, si tratta di una vitamina talmente importante di cui l’organismo ha necessità che non si conoscono effetti collaterali anche in presenza di elevati dosaggi. Poiché la biotina è solubile in acqua, in caso di eccesso di assunzione, verrà espulsa attraverso le urine. Come per tutte le sostanze nutritive, però, si consiglia di rispettare i valori raccomandati per garantire il corretto fabbisogno giornaliero.
Le evidenze scientifiche a disposizione indicano che l’assunzione di questa vitamina è con tutta probabilità una strategia efficace per prevenire o trattare eventuali carenze.
I benefici della Biotina in sintesi:
- Previene stati depressivi
- Migliora la salute di pelle unghie e capelli
- Partecipa attivamente nella sintesi proteica
- Aiuta a tenere bassi i livelli di grassi nel fegato
- E’ importante per il mantenimento della memoria
- Riduce l’acne e l’alopecia
- Indicata nei trattamenti di dermatiti seborroiche
- Aiuta a promuovere un corretto sviluppo embrionale
Vitamina B12
Non esistono molte vitamine così essenziali per la regolazione del metabolismo come la vitamina B12.
Il nostro organismo ha estremo bisogno di questa vitamina perché svolge un ruolo importante nella creazione di nuove cellule e nella funzionalità delle cellule nervose.
La vitamina B12 contribuisce alla produzione dei globuli rossi e nella formazione del midollo osseo.

Al nostro corpo serve un piccolo quantitativo giornaliero di vitamina B12 e anche se si tratta di una dose minimale è davvero essenziale dal momento che la maggior parte degli enzimi nel nostro organismo necessitano di essa per poter funzionare in modo corretto.
Il nostro organismo non è in grado di sintetizzare questa sostanza da solo ma deve necessariamente assumerla attraverso ciò che mangiamo.
La vitamina B12 si trova quasi esclusivamente nella carne, nei latticini e nelle uova ed è fondamentale per la nostra sopravvivenza.

Purtroppo peró nel corso degli anni a causa del peggioramento della qualità degli alimenti, dei metodi di conservazione e cottura i cibi si sono impoveriti di questo prezioso nutriente.
Per poter assumere il corretto apporto di principi utili al nostro benessere possiamo aiutarci con degli integratori alimentari.
Gli integratori di vitamina B12 sono un modo efficace per fornire questo nutriente fondamentale a chi segue alimentazioni vegane e vegetariane in quanto la vitamina B12 nel mondo vegetale è presente in porzioni infinitesimali e quindi sostanzialmente assenti
“Molte persone potrebbero essere carenti
di vitamina B12 senza saperlo!”
La vitamina B12 ha la struttura più grande e complessa di tutte le vitamine ed è l’unica che contiene uno ione metallico (cobalto). Per questo motivo il termine cobalamina è usato più correttamente quando si fa riferimento alla forma attiva di questa vitamina, che nel corpo umano è sotto forma di metilcobalamina e 5-desossiadenosilcobalamina. L
a vitamina B12 è idrosolubile e fa parte del gruppo delle vitamine cosiddette essenziali, quelle che non possono essere accumulate nell’organismo, ma devono essere regolarmente assunte attraverso integrazione ed alimentazione.
Nei soggetti affetti da anemia perniciosa spesso notiamo grosse difficoltà nell’assorbimento di questo nutriente.
La carenza di vitamina B12 può a lungo termine provocare danni anche gravi alla nostra salute.
La carenza cronica di vitamina B12, contribuendo al metabolismo delle cellule cerebrali, può aumentare il rischio di sviluppare negli anni malattie specifiche, come la depressione, il declino cognitivo fino alla demenza di Alzheimer (diversi studi hanno mostrato un calo importante del volume cerebrale a seguito di un drastico calo di vitamina B12).
La vitamina B12 svolge un ruolo fondamentale: nella sintesi dell’emoglobina e nel promuovere la crescita dei globuli rossi, nel metabolismo delle proteine, dei grassi e dei carboidrati, nel mantenere l’integrità e la funzionalità della guaina che avvolge i nervi, nel regolare l’assunzione del ferro da parte dell’organismo, nel fissare la vitamina A nei tessuti.
Ha capacità rigenerative sul fegato tanto da essere impiegata nel trattamento di epatiti e cirrosi epatica, evita depositi di colesterolo nei vasi sanguigni.
Il suo apporto ottimale contribuisce alla riduzione di stanchezza e affaticamento e al miglioramento della memoria.

E’ inoltre coinvolta nella gestione del DNA (materiale genetico presente nelle cellule). La B12 è essenziale per il metabolismo dell’omocisteina e, poiché alti livelli di omocisteina nel sangue sono un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari, la sua integrazione dovrebbe essere la regola nell’iperomocisteinuria. L’uso cronico di inibitori della secrezione acida gastrica può influenzare l’assorbimento della vitamina B12 e la sua integrazione dovrebbe essere presa in considerazione. La normale funzione dell’apparato digerente necessaria per l’assorbimento della vitamina B12 diminuisce con l’età, soprattutto dopo i 60 anni, e questi individui corrono un rischio maggiore di sviluppare alterazioni come elevata omocisteina, osteoporosi e depressione, che sono correlate a una diminuzione della livelli di B12.
La carenza di vitamina B12 può causare:
- Anemia megaloblastica (le cellule del sangue non possono dividersi, generando grandi cellule di esiguo numero)
- Anemia Macrocitica
- Atrofia gastrica
- Disturbi del sistema nervoso
- Fatica e debolezza
- Stitichezza
- Perdita di appetito e di peso
- Difficoltà a mantenere l’equilibrio
- Depressione
- Confusione mentale, scarsa memoria
- Infiammazione e dolore alla lingua
- Alterazioni nella crescita dei bambini
Il fabbisogno giornaliero di vitamina B12 per soggetti adulti corrisponde a circa 2-2,4 mcg, quantità in genere assunta seguendo una normale dieta. Le donne in stato di gravidanza devono però assumerne un quantitativo quasi doppio, così da fornire il giusto quantitativo al feto.
In ogni caso essendo una vitamina idrosolubile, che significa che si dissolve in acqua, il suo eccesso viene eliminato tramite le urine, per cui le ipervitaminosi da B12 risultano molto improbabili.
Per verificare la quantità presente nel sangue è possibile ricorrere a un semplice prelievo; i valori normali sono in genere ricompresi tra 197 e 771 pg/ml (fonte: Ospedale Niguarda di Milano). Da notare che l’assunzione di grandi quantità di acido folico possono mascherare gli effetti e i sintomi della carenza di vitamina B12, correggendo l’anemia megaloblastica ma senza prevenire il danno neurologico.
I benefici della Vitamina B12 in sintesi:
- Contribuisce al miglioramento dello stato psicologico, del sistema nervoso e del sistema immunitario
- Contribuisce alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento migliorando il benessere fisico e mentale
- Contribuisce alla normale formazione dei globuli rossi, prevenendo l’anemia megaloblastica
- Contribuisce al metabolismo dei grassi
- Contribuisce al metabolismo dell’Omocisteina, amminoacido che rappresenta fattore di rischio per patologie cardiovascolari.
- Protegge il cuore inibendo la produzione di omocisteina, l’ormone che contribuisce al rischio di subire attacchi cardiaci
- Contribuisce a combattere il deterioramento cognitivo, alla prevenzione della demenza e dell’Alzheimer
BIBLIOGRAFIA
- Mayo Clinic. Niacin (Inglese)
- NHS. B vitamins and folic acid (Inglese)
- Società Italiana di nutrizione umana (SINU). VITAMINE – Assunzione raccomandata per la popolazione (PRI) e assunzione adeguata (AI)
Il nostro prodotto
Lo spray sublinguale B complex anti-stress NutraGenix è altamente biodisponibile grazie ad una tecnologia innovativa che consente di racchiudere i principi, in questo caso le vitamine B3, B6, B8 e B12, all’interno di micro-micelle di natura lipidica. In questo modo i nutrienti sono protetti e vengono rilasciati solo dove è necessario garantendo un assorbimento al di sopra dei comuni integratori.