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Sappiamo che gli alimenti hanno una importanza fondamentale per il nostro benessere psicofisico, in termini di salute. Il motivo risiede nei nutrienti contenuti in essi, i quali svolgono un ruolo fondamentale nei processi fisiologici e biochimici ordinari del corpo umano, come la neutralizzazione di radicali liberi, la sintesi proteica, la facilitazione dell’azione enzimatica e ultimo ma non meno importante l’allungamento dei telomeri, i responsabili dell’età biologica cellulare.

Perché tanti specialisti (dietisti, medici, nutrizionisti) insistono nel parlare di nutrienti e della necessità di assumerli nella giusta quantità?

Tutto risiede nel fatto che siamo in un’epoca in cui la qualità del cibo non è mai stata così scarsa; gli alimenti oggi sono ricchi solo di calorie e poveri della cosa più importante, i nutrienti, essenziali per il funzionamento del metabolismo.

Le motivazioni dell’impoverimento nutrizionale dei cibi:

  • Ipersfruttamento delle risorse dei terreni di coltura – Coltivazioni forzate contro la stagionalità
  • Eccessiva elaborazione industriale degli alimenti
  • Stoccaggio per svariati mesi nei magazzini
  • Metodi di cottura errati che ne alterano le proprietà
  • Metodi di conservazione

Se anche avessimo a disposizione alimenti di elevata qualità nutrizionale come potrebbe essere del pesce fresco (per fornire i polinsaturi necessari) o delle verdure coltivate in un contesto agricolo ecosostenibile (per fornire il giusto apporto di fibre e vitamine), i ritmi di vita frenetici che oggi caratterizzano la maggior parte delle persone che vivono e lavorano in città renderebbero difficoltoso poter far conciliare le necessità di uno stile alimentare sano con il poco tempo libero a disposizione.

Per questa ragione, negli ultimi anni, stiamo assistendo ad un uso sempre più frequente di integratori alimentari, con lo scopo di sopperire alle deficienze nutrizionali che con il cibo non siamo più in grado di soddisfare.

Un detto popolare afferma “siamo ciò che mangiamo”; nulla di più falso!  Noi siamo ciò che assimiliamo, mentre il la maggior parte di ciò che mangiamo viene trasformato in scorie tossiche che verranno eliminate principalmente tramite feci e urine.

Perchè assumere necessariamente una determinata quantità minima di vitamine, di minerali, di antiossidanti e di proteine?

Perché il nostro organismo è il fiscalista più efficiente che esiste sulla faccia della terra, in quanto da sempre la biologia umana è pervasa dal principio della massima economia: Quando il corpo umano dispone della corretta quantità di nutrienti per funzionare bene si dice che i processi fisiologici e biochimici che lo caratterizzano riescono a sostenere in modo efficiente l’omeostasi corporea, permettendo al corpo di essere il più possibile in salute, garantendo una corretta efficienza dei meccanismi di comunicazione cellulare.

Quando invece il corpo umano non dispone della corretta quantità di nutrienti, magari sommata ad un eccesso di radicali liberi e altri fattori ambientali stressogeni, va incontro al rischio di un’alterazione di questi processi che spingeranno il corpo a ricercare una compensazione EPIGENETICA nella quale l’energia metabolica sarà trasferita dal sistema FUNZIONALE a quello NON FUNZIONALE. Questo processo EPIGENETICO richiederà una maggiore energia della norma per sostenere l’omeostasi corporea. Come conseguenza il nostro organismo verrà danneggiato, il ph corporeo diminuirà acidificando il corpo e quindi sarà più esposto ad infezioni di natura batterico/virale.

“Ogni volta che il nostro organismo non troverà i nutrienti di cui necessita andrà a “rubarli” dove li trova, tutto a discapito di una peggior composizione corporea”

Per esempio, se gli organi interni dovessero richiedere proteine per riparare e ricostruire i tessuti, e noi non avessimo assunto sufficiente quantità di proteine da mettere a loro disposizione per questa specifica esigenza, il nostro corpo andrebbe a prendere ciò di cui necessita dai muscoli. Questi verrebbero privati delle proteine necessarie alla loro crescita. Quindi, se a fine giornata non dovessi avere un bilancio azotato in grado di soddisfare le esigenze proteiche del mio corpo riscontrerei sicuramente una diminuzione della massa muscolare nel tempo.

Se volessimo fare l’esempio delle diete, protraendo per troppo tempo un deficit calorico importante ci potremmo ritrovare in un primo momento di fronte ad una diminuzione di peso complessivo, che nel caso di una persona in sovrappeso sarebbe senz’altro una cosa positiva, ma poi dovremmo verificare come verrebbe modificata, in assenza di integrazione proteica, la composizione corporea. In un processo di dimagrimento di 20 kg persi, se 18 fossero di tessuto adiposo e 2 di massa muscolare potremmo dire che è stato fatto un ottimo lavoro, ma se fosse il contrario sarebbe un danno enorme.

Quindi per concludere, un corpo umano in salute ha già un suo sistema di autoregolazione se siamo in grado di fornirgli il giusto apporto di nutrienti (alimentazione ed integrazione) e il giusto apporto di stimoli (respirazione e attività fisica). Diversamente lo squilibrio potrebbe generare un processo di Autofagia, ovvero il corpo inizierebbe a mangiare sè stesso per garantire il mantenimento prioritario delle funzioni biologiche necessarie a garantirgli la sopravvivenza. Tutto questo a scapito di una peggiore composizione corporea che nel tempo ci esporrà con maggiori probabilità a malattie di varia natura.

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